Nata per contrastare Lancia Fulvia Coupé, Fiat 124 Sport Coupé, Renault 15 e 17 ma soprattutto Ford Capri, la Manta arriva in vendita nel 1970 su base Ascona, storica 3 volumi progettata per inserirsi tra Kadett e Rekord. Il nome, ripreso dal sinuoso animale marino, equivale all'inglese Sting-ray della Chevrolet Corvette di seconda generazione: un parallelismo ripreso nella coda a quattro luci circolari, comune alla Opel GT, pure ispirata alla “cugina” americana del gruppo General Motors. Rispetto alla GT, compatta 2+2, la Manta è una classica coupé da famiglia, più spaziosa ma meno brillante nonostante le forme fascinose. I motori 1.6 e 1.9, a cui per un periodo si affianca un fiacco 1.2 nel maldestro tentativo di contrastare la crisi petrolifera, vedono al top la Manta GT/E 1.9 iniezione da 105 cavalli; in alternativa il preparatore Conrero lancia in Italia cassette di trasformazione in stile Abarth che innalzano la potenza a ben 125 cavalli. Nel 1975, assieme alla nuova Ascona, arriva la Manta seconda serie, entrambe sviluppate sulla meccanica precedente. La Manta B è più regolare e squadrata, il muso deriva dalla Vauxhall Cavalier, l'Ascona B sul mercato inglese, e dal 1978 viene affiancata dalla fastback CC con portellone. Nel 1981 Irmscher prepara la Manta 400 2.4 stradale e da corsa, pregiato pezzo da collezione dal prezzo impegnativo. Sono gli ultimi sussulti della categoria: Alfetta GT, Lancia Beta Coupé, Ford Capri e Renault Fuego cedono progressivamente il passo alle hot hatch: VW Golf GTI, Renault 5 Turbo, Peugeot 205 GTI.
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