A guardarla oggi col suo stile classico, seppur mozzafiato, non si direbbe. Eppure la Jaguar E-Type è stata una delle vetture sportive più rivoluzionarie della storia. Nel 1961, anno del lancio, è anni avanti alla concorrenza per tecnologia, estetica, guida. E costa parecchio meno delle altre GT di lusso, come Ferrari 250 GT e Aston Martin DB4; Lamborghini ancora non esiste. Prodotta in 3 serie (e mezzo) per ben 14 anni, al lancio monta un 6 cilindri in linea da 3.8 litri derivato dalla XK150, a cui seguono un 4.2 e infine un V12 5.3. È la prima sportiva di serie a montare 4 freni a disco servoassistiti Dunlop, sperimentati proprio da Jaguar alla 24 Ore di Le Mans con la D-Type. Contraddistinta dallo scenografico frontale interamente ribaltabile e dalle lunghe portiere, la E-Type è proposta in versione Coupé e Spider, entrambe nate 2 posti e poi declinate nelle varianti 2+2 a passo lungo. Nel 1975, quando cede il passo alla nuova XJ-S, totalizza 70.000 esemplari: un'enormità per una sportiva di rango. Per questo l'offerta delle E-Type in vendita è sempre ricca, nonostante sia un pezzo da collezione prestigioso come e più di ogni altra Jaguar storica. Che sia una bella e rabbiosa coupé prima serie nera in stile Diabolik o una sgargiante e compassata spider V12, mettersi al volante di una Jaguar E-Type è sempre un'occasione da celebrare: anche senza scomodare una rara e preziosa Lightweight, il piacere di guidare un'automobile classica tocca una delle sue vette più alte.
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