"Accordo ed armonia tra le persone, la società, e l'automobile": questa, in puro spirito giapponese, la nobile filosofia alla base della scelta del nome Accord, uno dei modelli più longevi e di successo della storia del marchio Honda. Un'autentica world car nata nel 1976 su piattaforma ingrandita della Honda Civic, di cui ricalca anche l'architettura con motore anteriore trasversale e trazione anteriore. La storia della Accord, tuttora viva dopo 11 generazioni, è un autentico dedalo di nomi, versioni e carrozzerie: costruita negli anni sempre come berlina e talvolta anche coupé e station wagon, si è differenziata spesso e volentieri in base ai paesi. Più grande o più piccola, più o meno inquinante in base alle differenti normative locali, per i diversi mercati ha assunto denominazioni differenti o, al contrario, lo stesso nome ha identificato modelli anche molto distanti per impostazione e motorizzazioni. Alla base resta una berlina spaziosa, dagli interni ben rifiniti ed equipaggiati, mossa da motori sufficientemente brillanti o addirittura grintosi nel caso delle sportive Type-R, oltre che dal buon rapporto qualità prezzo. Prodotta non solo in Giappone, ma anche negli Stati Uniti e in Cina, dal 2015 la Honda Accord non è più importata in Europa, mercato sempre più orientato verso i SUV: nata ai tempi di Toyota Corona, Datsun 510, Mazda 626 e Mitsubishi Galant, da noi l'Accord si congeda tra Mazda 6, Opel Insignia, Peugeot 508, Subaru Legacy e Volkswagen Passat, un'intera categoria che diventa sempre più retaggio di un'epoca storica dimenticata: quella della berlina classica.
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