Scirocco, l'ennesima vittima delle operazioni nostalgia tanto di moda allo sbocciare del nuovo millennio. Forse i più giovani non la ricordano, ma la coupé tedesca nasce nel 1974 durante la riorganizzazione dell'ormai anacronistica gamma Volkswagen, realizzata a quattro mani con l'Italdesign di Giorgetto Giugiaro. Il designer torinese sforna in sequenza Passat, il capolavoro assoluto Golf I e, sulla base di questa, la coupé sportiva Scirocco, pensata per rimpiazzare la Karmann-Ghia Typ 14 e assemblata ancora da Karmann. Per disegnare il nuovo modello Giugiaro applica il family feeling della Golf ad un profilo che ricorda l'Alfasud Sprint da lui progettata poco prima. La Scirocco resiste egregiamente fino al 1981, quando lascia il posto alla seconda serie, ancora basata su Golf I ma più moderna, aerodinamica e spaziosa. E, soprattutto, più veloce: i pigri 1.1, 1.3, 1.5 e 1.6 della prima serie vengono sostituiti da nuovi 1.3, 1.6 e 1.8 iniezione, quest'ultimo anche in versione 16v da 136 cavalli, capaci di spingerla a tavoletta fino al 1992, quando le subentra la Corrado. Ed ecco l'operazione nostalgia: la Scirocco torna in vendita con la terza serie nel 2008, ancora come coupé 2+2 posti a trazione anteriore derivata dalla Golf. Gradevole e grintosa, come la coetanea Golf V GTi risfodera, oltre alla denominazione storica, anche la classica trama scozzese dei rivestimenti interni usata all'epoca. Ma i tempi sono cambiati, e sul volante non c'è più il lupo di Wolfsburg: la Scirocco III è assemblata in Portogallo assieme a Seat Alhambra, VW Eos e Sharan.
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