La Rover Mini rappresenta l'ultimo capitolo della lunga storia della Mini classica, nata nel 1959 per sostituire la storica Austin A35 e in vendita come Austin Se7en o Morris Mini-Minor, declinate in allestimento Standard, De Luxe e Super De Luxe, seguita da una miriade di versioni più o meno di successo, dalle derivate familiare e furgonata Countryman e Traveller, alle berlina Wolseley Hornet e Riley Elf, alla leggendaria Cooper, regina dei rally d'epoca in versione Cooper S. Dopo la parentesi anni ottanta, in cui la gamma Mini è a listino come Austin Rover e convive negli autosaloni con la più moderna Metro, l'ennesima revisione politica e commerciale del gruppo British Leyland propone, nel 1990, la nuova Rover Mini British Open Classic con tetto apribile elettrico. Il rilancio della più longeva e amata utilitaria di tutti i tempi passa, nel 1991, dal ritorno della storica Cooper e, nel 1993, dalla lussuosa Mini Cabriolet, brillante e ricca di optional ma venduta al prezzo di una berlina media; nel 1996 la Cooper 35 celebra l'anniversario della Mini sportiva e, nel 1997, la nuova Mini Mk7 propone gli allestimenti Classic, Cooper e Cooper Sport-Pack. Nel 1999 l'ultima edizione celebrativa Mini 40 anticipa le quattro Final Edition da collezione: Seven, Cooper, Cooper Sport e Knightsbridge chiudono definitivamente la produzione di un modello sulla breccia da oltre quarant'anni, superando le avversarie d'epoca Fiat 500, Volkswagen Maggiolino e Citroën 2cv. La denominazione Mini verrà usata da BMW nel 2001 per un'auto totalmente nuova, più grande e costosa.
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