Nata per sostituire l'Appia e tenere testa all'Alfa Romeo Giulia, la Lancia Fulvia vince facile: è una classica tra le più amate e vittoriose di sempre. Le imprese delle Fulvia da competizione, siano berlina, Coupé o Sport Zagato, non si contano; la compatta torinese si è affermata per anni su asfalti e sterrati in tutta Europa (e pure oltreoceano) e continua ancora oggi a vincere nelle specialità riservate alle auto d'epoca. Se la berlina è elegante ma tozza, la sofisticata Sport è disegnata da Ercole Spada e allestita da Zagato, mentre la slanciata Coupé si ispira ai motoscafi Riva, ed è una delle 2+2 italiane più belle e personali di sempre. E va anche forte: per questo il Reparto Corse Lancia la sceglie per lanciare la sua prima HF, una 1,2 spogliata di tutto il superfluo e di un solo colore, l'Amaranto Montebello, decorato con una banda longitudinale giallo/blu (i colori della città di Torino) e con l’elefantino sui parafanghi. Successivamente arrivano la 1,3 e la 1,6 che, per chi predilige un uso turistico, si può scegliere anche in versione “Lusso”. Il campionato europeo vinto da Kallstrom nel 1969 e il successo indimenticabile di Munari e Mannucci al Montecarlo del 1972 contro le più moderne e veloci Alpine A110 e Porsche 911, quando la Fulvia era già obsoleta, cinquant'anni dopo ci ricordano la bontà di un progetto che ha avvicinato generazioni di piloti alle corse e che, in vendita, non smette di affascinare gli appassionati delle grandi storiche da collezione.
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