A partire dal 1964 la Fiat 850 riempie il vuoto nel listino dell'epoca tra la Fiat 1100 e la 600, della quale, nell'ottica di contenere il prezzo finale, è un'evoluzione in termini di motore, dimensioni e finiture per posizionarsi sul segmento immediatamente superiore. L'abitacolo è infatti più ricco e spazioso, e la 850 è in vendita in due versioni, Normale e Super. Subito dopo la presentazione, la piattaforma 850 viene ceduta e usata dai carrozzieri per le loro immancabili fuoriserie: berlina due e quattro porte, berlinetta, coupé, spider, familiare e spiaggina, realizzate da Savio, Vignale, Allemano, Moretti, OSI, Boneschi, Scioneri, Francis Lombardi, Michelotti, Caprera e Siata, come già avvenuto per 600 e 500. La Fiat 850 T, evoluzione della storica 600 T, allarga la gamma con le versioni pulmino e furgoncino, mentre nel 1965 debuttano Coupé e Spider Bertone, oltre alla berlina Super Idroconvert con frizione automatica. Come 500 e 600, anche la 850 è oggetto di grintose preparazioni sportive firmate Abarth e Giannini, su carrozzeria berlina, coupé, spider e sulla grintosa Grand Prix di Francis Lombardi, che realizza anche la Lucciola 4 porte, mentre Siata allestisce la rara 850 Spring, spider da collezione d'ispirazione classica. Il restyling 1968 rende la gamma meglio rifinita, con nuovi colori interni e esterni e cerchi da 13 pollici che anticipano 128 e 127. La Special sostituisce la Super, le sportive evolvono in 850 Sport Coupe e Sport Spider e restano in commercio fino al 1972, mentre la 2 porte si ferma al 1971.
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