Dopo anni di berlinette a motore centrale, nel 1996 Ferrari torna alla Gran Turismo due posti a motore anteriore con la 550 Maranello, rompendo un vuoto che durava dalle GT d'epoca 365 GTC/4 e 365 GTB/4 Daytona, sostituite dalle “tuttodietro” 365 GT/4 BB e 512 BB, fino alla F512 M, ultima della serie Testarossa. Uniche eccezioni le Ferrari 365, 400 e 412 GT e la successiva 456 GT, quattro posti diverse per indole, meno sportiva, e impostazione. La Maranello rispolvera la classica meccanica a schema transaxle con motore anteriore longitudinale 12 cilindri a V da 5.5 litri, da cui il nome. Bellissima, nel 2000 la 550 ripropone un'altra formula storica: arriva in vendita la versione roadster 550 Barchetta, che segue la serie limitata 550 Maranello WSR, soli 33 pezzi da collezione equipaggiati come l'esemplare autore del World Speed Record, con interni in pelle "Daytona" e pacchetto Handling Fiorano. Nel 2002 la 550 viene sostituita nel listino Ferrari dalla 575M Maranello, dove "M" sta per "modificata". L'estetica è quasi identica; il motore V12, stessa unità usata sulla Ferrari 612 Scaglietti, sale a 5,75 litri. Da essa derivano la 575 GTC da competizione e la 575 Superamerica del 2005, con motore potenziato, prestazioni e prezzo al top e tetto rigido apribile girevole per passare rapidamente da coupé a targa. Nel 2006 scompare la gamma Maranello, sostituita dalla Ferrari 599 GTB Fiorano per tenere il passo della concorrenza più esclusiva: Lamborghini Murciélago, Mercedes-Benz SL 55 AMG, Aston Martin Vanquish e Porsche 911 GT2.
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