Dovendo rinnovare la bellissima DB4, nel 1963, Aston Martin sceglie la strada più semplice: la nuova DB5 resta quasi identica alle ultime DB4 coi fari carenati, aggiornata in dettagli secondari, nella dotazione e negli optional, come la radio Blaupunkt o il tetto apribile Webasto. La vera novità della Gran Turismo inglese, realizzata ancora in collaborazione con la Carrozzeria Touring con tecnologia Superleggera, si trova nascosta sotto il cofano: il motore 6 cilindri bialbero in lega leggera a tre carburatori della DB4 sale da 3.7 a 4.0 litri, raggiungendo una potenza di 282 cavalli per 240 km/h di velocità massima, grazie anche al cambio ZF a 5 marce. Le prestazioni sono inoltre favorite dal nuovo impianto frenante a quattro dischi Girling a doppio circuito, più efficiente del precedente Dunlop. Ambite versioni da collezione della DB5 sono la Vantage da 314 cavalli e la convertibile DB5 Volante, la cui rarità si riflette oggi anche sul prezzo dei pochissimi esemplari che finiscono in vendita. Non compariva invece nella gamma a listino ufficiale Aston Martin la Shooting Brake "Estate", realizzata dalla carrozzeria Radford partendo dalla one-off realizzata proprio per David Brown, patron di Aston Martin, sfruttando cristalli e lamierati di produzione Triumph dell'epoca. Ma la DB5, impossibile non menzionarlo, con Agente 007 - Missione Goldfinger del 1964 diventa la storica fuoriserie di James Bond, famosa nel mondo per i suoi ingegnosi accessori, dalle mitragliatrici ai sedili eiettabili alle targhe girevoli. Motivo per cui, tra le DB5 coupé, va ancora forte la classica verniciatura argento.
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